Il punto della legge

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8 dicembre 2009

I buoni lavoro INPS: cosa sono e come funzionano

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Navigando in rete e cercando informazioni sui buoni lavoro, mi sono reso conto che non c'è granchè.


E persino all'INPS non ne sanno molto: se provate a chiamare il numero verde 803 164 vi "divertirete" a scoprire l'incertezza degli operatori del call center (sempre molto cortesi, in compenso) e la grande varietà di risposte diverse date dai vari operatori.


Così ho deciso di provare a riassumere in questo post alcuni elementi che ho acquisito nella mia ricerca, sperando possano esservi utili. Eccoli.


I buoni lavoro o "voucher" lavoro costituiscono una nuova forma di pagamento, introdotta dall'INPS dall'autunno 2008 inizialmente e in via sperimentale esclusivamente per il lavoro stagionale in vendemmia ad opera dei lavoratori studenti pensionati.


Gradualmente l'INPS sta estendendo il campo di applicazione di tali modalità di pagamento, avendoli resi ora utilizzabili per un più vasto novero di attività. La circolare INPS n. 94 del 27 ottobre 2008, in particolare, estende l'utilizzabilità, oltre che alle vendemmie, anche alle altre attività agricole previste dall'art. 22 del D.L. 112/08, convertito nella legge 6 agosto 2008 n. 133.


La circolare INPS 104/08, invece, ha esteso l'applicabilità dei buoni ai settori del commercio, del turismo e dei servizi.


E dunque in sintesi ad oggi per quali tipologie di lavori i buoni possono essere utilizzati? Per quei lavori occasionali e saltuari che in passato venivano regolati e corrisposti senza alcuna formalità (e in nero), come ad es. gli occasionali interventi in agricoltura, il baby sitting, la cura occasionale di giardini privati, le ripetizioni scolastiche.


I buoni possono essere utilizzati esclusivamente per i rapporti di lavoro occasionale (max 5.000,00 euro annui e non più di 30 giorni lavorativi in un anno per ciascun lavoratore). Il datore di lavoro, inoltre, non può usare buoni lavoro per più di 10.000 di euro all'anno.


I vantaggi sono : per l'azienda la possibilità di assumere mano d'opera in regola senza l'obbligo di dover stipulare alcun tipo di contratto e quindi senza più alcun complicato iter burocratico; per il lavoratore ha il vantaggio di svolgere un'attività con le coperture previdenziali e assicurative.


Vediamo come funzionano.


I buoni assomigliano a degli assegni da compilare; il datore di lavoro può acquistarli nei tagli da 10, 20 e 50 euro, che comprendono il contributo previdenziale e l'assicurazione contro gli infortuni.


In dettaglio, il valore nominale di 10 €, ad es. è comprensivo della contribuzione (pari al 13%) a favore della gestione separata INPS, che viene accreditata sulla posizione individuale contributiva del prestatore; di quella in favore dell'INAIL per l'assicurazione anti-infortuni (7%) e di un compenso al concessionario (Inps), per la gestione del servizio, pari al 5%.


Dunque in totale la ritenuta ammonta al 25% e pertanto delle 10 euro nominali al lavoratore vanno € 7,50 nette.


Attenzione però: se le prestazioni occasionali accessorie sono svolte per imprese familiari di cui all'art. 70, comma 1 lettera g) del D.Lgs. n. 276/03 - per cui trova applicazione la normale disciplina contributiva e assicurativa del lavoro subordinato - la trattenuta arriva al 42%. il valore nominale del voucher in tal caso, infatti, è comprensivo della contribuzione (pari al 33%) a favore del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, di quella in favore dell'INAIL (4%) e di una quota al concessionario (INPS) pari al 5%, per la gestione del servizio. Pertanto, il valore netto del voucher da 10 euro nominali, cioè il corrispettivo netto della prestazione, in favore del prestatore, è pari a 5,80 euro .


A parte queste trattenute, il compenso è esente da quasiasi imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupazione e inoccupazione del lavoratore occasionale.


Questo evidentemente per favorirne l'utilizzo diffuso e la conseguente emersione del lavoro nero. E in effetti in un comunicato stampa del novembre 2009 l'INPS evidenzia che i 3 milioni di voucher venduti hanno significato 30 milioni di € "emersi dal mercato del lavoro nero". I buoni possono essere ritirati presso tutte le sedi provinciali INPS, dopo aver provveduto al pagamento del controvalore presso gli uffici postali.


A parte i buoni cartacei, il datore di lavoro può acquistare anche i buoni telematici, procedura sul sito internet www.inps.it La riscossione dei buoni cartacei da parte dei prestatori/lavoratori può avvenire presso tutti gli uffici postali sul territorio nazionale.


Per consentire la riscuotibilità del voucher presso gli uffici postali e il corretto accredito dei contributi previdenziali e assistenziali, l'INPS raccomanda di indicare tutte le informazioni richieste dal buono lavoro , compilando i campi relativi al codice fiscale del committente/datore di lavoro, codice fiscale del prestatore/lavoratore, data di inizio e di fine prestazione.

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